I DISEGNI

 

All’inizio c’era la matita e, a mio avviso, c’è tuttora: nonostante le nuove tecnologie, è sempre la mente che manda l’idea al braccio, il quale, attraverso proprio quel  legnetto imbottito di grafite che sfrega un foglio di carta o attraverso un aggeggio di plastica con un occhiolino rosso, due tasti e una rotellina, la rende possibile.

Mi piace la morbidezza del segno sulla carta, la possibilità di realizzare con poche righe e tratti un bozzetto per capire se quello che si è immaginato può funzionare oppure no. Allora è il momento che passo ai pennelli e ai pennini finché, un po’ alla volta, il soggetto prende vita.

Solo allora intervengo con la tecnologia, passando il tutto allo scanner e poi iniziando a colorare con una tavolozza virtuale che, se la si sa usare, riesce a rendere l’effetto dell’acquarello o della tempera, col grosso vantaggio che si può sempre ritoccare e, una volta terminato, è prefetto per la stampa.

Penne, matite e… pixel colorati

  © Paolo Mameli

Lascia un commento

 
@mailto:mamelipa1@tiscali.it?subject=A%20proposito%20dei%20disegni%E2%80%A6